E’ stata attivata questo fine settimana la nuova fermata di Lascari sul raddoppio ferroviario tra Fiumetorto e Ogliastrillo nella direttrice Palermo – Messina, come avevamo annunciato qualche giorno fa in questo articolo.
Ecco il comunicato:
Più moderna la linea ferroviaria Palermo – Messina, tra Campofelice e Lascari.
Gli importanti interventi realizzati da Rete Ferroviaria Italiana durante il fine settimana rappresentano un’ulteriore fase del raddoppio della linea che incrementerà i livelli qualitativi e quantitativi del trasporto su ferro.
Nello specifico, sono stati messi in opera e resi operativi 6 km di nuovi binari, a Campofelice sono stati completati gli interventi per l’attivazione del terzo binario, il rinnovo della stazione, la sistemazione degli spazi esterni e la realizzazione di un’area destinata a parcheggio pubblico; a Lascari è stata realizzata la prima fase della nuova fermata, con entrata lato mare da via Piane Nuove, che prevede accesso a rampe e scale coperti da una moderna pensilina di prossima installazione, con la contestuale dismissione della vecchia fermata.
Le nuove infrastrutture sono attrezzate con i più recenti sistemi tecnologici per la gestione e il controllo della circolazione dei treni e per le informazioni alla clientela.
Investimento circa 40 milioni di euro.
Per consentire l’attività dei cantieri, operativi nel corso del fine settimana, è stato modificato il programma di circolazione di alcuni treni con l’ attivazione di servizi sostitutivi con autobus.
Alla clientela è stata fornita puntuale e tempestiva comunicazione attraverso gli abituali canali informativi nelle stazioni e sui portali web del Gruppo Fs
Alcune foto scattate dall’amico LinoBarca:
Un piccolo passo in avanti. Ad ogni modo la linea ferroviaria Palermo Messina rimarrà azzoppata e monca nelle sue enormi potenzialità, fino a quando non verrà completamente eliminato il tratto a binario unico fino a Patti, e fino a quando non verranno coordinati, cum grano salis, i collegamenti ferroviari lato Sicilia , con quelli lato Calabria e con i collegamenti di attraversamento dello Stretto di Messina.
qual è il motivo del mancato raddoppio di pa-me e pa-ct?
solo finanziario? o lobby di autoservizi e autostrade?
e anche gli aeroporti di birgi e comiso andrebbero collegati alle città con la ferrovia.
o almeno collegare trapani a doppio binario con punta raisi e palermo. insomma c’è molto da fare per i nuovi governi. che ne dite di fare lavorare la gente con la creazione di infrastrutture utili alla collettività, anziché sovvenzionando discariche, inceneritori e industrie dannose?
come sarebbe una sicilia tutta collegata da linee ferroviarie efficienti?
e che fine farebbero le automobili nelle città ricoperte di metropolitane e tram?
siamo veramente in pochi a crederci. altrove l’hanno fatto già. non in italia.
la risposta c’è ed è documentata sin dai tempi di Solone (VI secolo a.C.): non vi può essere progresso di una Società quando l’interesse privato prevale (o vien fatto prevalere) sull’interesse della collettività. E nell’Italia del XXI Secolo poco importa se un bene sia in gestione pubblica o privata: nel primo caso saranno i Partiti (associazioni di privati), nel secondo caso direttamente i privati ad appropriarsene. E’ ora di smetterla di pensare con l’Ego e ricominciare a pensare al Nos. Dove l’interesse generale prevale, le cose funzionano abbastanza da non darci la sensazione di avere sprecato la propria vita in un postaccio…
Addirittura?
L’ultima frase non merita neanche di essere commentata.
omega,
forse ho maleinterpretato il tuo commento, forse mi ha confuso il soggetto noi/darci usato inappropriatamente.
“Dove l’interesse generale prevale [non a Palermo], le cose funzionano abbastanza da non DARE la sensazione di avere sprecato la propria vita in un postaccio…”
Sì! Io dico che una buona fetta di Palermitani ha la sensazione di aver mandato in fumo le proprie potenzialità personali e/o creative e/o professionali e/o sociali, perché Palermo/Sicilia/Sud Italia non è un terreno fertile per accogliere e fare fruttare queste potenzialità; conseguentemente Palermo è un postaccio. Nel recente passato, nel presente e sicuramente nell’intermedio futuro.
Solone non può darci la risposta, picchì muriu 2500 anni fa quando ‘un nni putia sapiri niente delle complicazioni e pressioni della vita moderna del 21° secolo. E era puru impicciulato cioè un equivalente ai privati di oggi che hanno capitale e che tu menzioni.
Guarda che Solone non è una marca di compresse alla menta. 🙂
Malata, non parlavo di Solone in sé ma dei suoi tempi, quando videro i primi vagiti della democrazia. Ma NULLA è per sempre (neppure i diamanti, che lentamente ma ineluttabilmente si trasformano in grafite), e le conquiste vanno difese in tutte le epoche.